
Bisogna scrivere una storia semplice con la massima semplicità possibile. Nella semplicità di una storia ci sono già abbastanza complessità, ferocia e disperazione.

Parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi.

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.

La semplicità è la forma della vera grandezza.

Scrivo per scrivere.

L’arte dello scrivere consiste nel cancellare, cancellare, cancellare.

Pensare col cuore e scrivere con la testa.

Cercare un senso nella storia è come cercare nelle nuvole forme di leoni o di montagne.
Si legge quello che piace leggere, ma non si scrive quello che si vorrebbe scrivere, bensì quello che si è capaci di scrivere.