Ho finito ora di leggere “Ricordati di dimenticare” di Maria Cristina Benetti – Brenta Piave Edizioni, libro vincitore del Premio Letterario “Andrea Bizzotto” 2019.

Dell’autrice avevo già apprezzato “Allora mi prenderò un cappello“, primo viaggio che ha affrontato con coraggio tra scrittura e malattia

Nel primo testo emergeva “il potere della scrittura come mezzo per mettere ordine e soprattutto per non far diventare i pensieri negativi il concime della malattia”, queste le parole di Luca Pinzi che ne ha curato la presentazione.
A me preme sottolineare che, mentre leggendo la prima opera appare evidente la diade Maria Cristina – malattia, il salto in avanti di “Ricordati di dimenticare” è che lo sguardo diventa molto più ampio, allargandosi ad una triade: la malattia, Maria Cristina e Maria Cristina in mezzo alla gente, denotando ancora di più il bellissimo percorso interiore che ha compiuto la persona nel tempo.
Nel testo l’autrice incrocia gli altri sguardi, gli altri punti di vista, a cui ogni tanto lascia anche la parola, così che le vite che ha incontrato sul suo cammino si incrociano di nuovo nelle pagine, e le abbraccia, perché il potere della scrittura è anche fermare gli affetti, rendere loro omaggio fissandoli per sempre sulle pagine.
E anche io ho conosciuto Silvia e ho empatizzato con lei, non solo per il nome, ho percepito l’assenza di Mary, ho riso in auto con le amiche della squadra, ho fatto una vacanza speciale che sapeva di fragoline di bosco e schiacciato il naso contro una vetrina addobbata a festa per Natale.
Vi parlerò di nuovo di Maria Cristina, che mi appare rosa anche nella quarta di copertina in bianco e nero, che voglio ringraziare per il suo approccio, non alla malattia, ma alla vita, perché è quel bicchiere mezzo pieno in cui mi ostino a credere, perché merita che si parli di lei e le persone meritano di conoscerla.

Silvia Schiavo
Vivo nella campagna senese, sono sposata con due bambini. Da oltre vent’anni lavoro nel sociale. Mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno, credo nelle gioie semplici e spero nella vita non di essere qualcuno, ma di fare qualcosa.
Da qualche anno mi sono ricavata del tempo per due grandi passioni: leggere e scrivere. Con racconti brevi, poi pubblicati in antologie, ho vinto alcuni concorsi. Nel 2018 grazie a Edizioni Effigi è uscito il mio primo romanzo, “I cieli visti dal tempio“.
Da qualche mese collaboro con il sito “Scrivere per stare bene“. Mi occuperò di presentare persone che tramite la scrittura hanno guarito l’anima. Sto riflettendo su come lo scrivere possa aiutare la socializzazione e connoti il potere di creare legami.